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"Aiutami cosi" Kesley Darragh il suo tweet per gestire un attacco di panico


Qualche giorno fa mi sono imbattuta in un articolo pubblicato sull’Huffpost molto interessante: “Spiega al suo fidanzato in 15 punti come aiutarla durante gli attacchi di ansia. Una lista da leggere” l’articolo prende spunto dal tweet di Kesley Darragh, un tweet diventato virale, molto utile e che evidenzia come i social network possano a volte essere davvero utili.

La giovane Kesley, in effetti da anni vittima di questo disturbo, vedeva ad ogni insorgenza di un attacco il ragazzo inerme e desideroso di aiutare, ma ahime senza risultato per facilitarlo nel suo intento ha cosi pensato di stilare una lista di comportamenti molto utili e soprattutto estindibili a tutti.

Vediamo prima di capire cos’è un attacco di panico.

L’attacco di panico ha un inizio improvviso, raggiunge rapidamente l’apice entro 10 minuti e dura circa 20 i sintomi tipici sono:

  • Palpitazioni/tachicardia

  • Paura di perdere il controllo o di impazzire

  • Capogiri e vertigini Sudorazione

  • Sensazione di soffocamento

  • Dolore o fastidio al petto

  • Sensazioni di derealizzazione e depersonalizzazione

  • Brividi o Vampate di calore

  • Parestesie (sensazioni di intorpidimento o formicolio)

  • Nausea o disturbi addominali

  • Nodo alla gola

Gli attacchi di panico fanno parte dei disturbi d’ansia. La maggior parte degli studiosi ritiene che siano la conseguenza dell’interazione di pensieri, emozioni e processi fisici. In genere, un periodo o un evento particolarmente stressanti possono scatenare il disturbo di panico in persone con una predisposizione genetica e psicologica ai disturbi d’ansia. Può succedere perciò che il normale livello d’ansia con cui tutti noi nasciamo, possa aumentare ed esplodere in episodi di panico, più o meno intensi, a seguito, ad esempio, di un evento stressante. I motivi per cui le persone soffrono di attacchi di panico sono numerosi. Tra le cause più diffuse ci sono:

La predisposizione genetica

Lo stress

Le preoccupazioni circa la propria salute

Sentimenti spiacevoli causati, ad esempio, da problemi o difficoltà personali o professionali

Quando questi non vengono affrontati o non possono essere affrontati per vari motivi, rimangono latenti, provocando nel tempo un aumento dell’ansia che potrà quindi superare una soglia e scatenare un attacco di panico.

Come letto quindi l’insorgenza di un attacco di panico non è molto facile da gestire per l’interessato men che meno quindi per chi abbiamo accanto, vediamo quindi alcuni suggerimenti che Kesley ha dato al suo ragazzo:

  • "Sappi che sono spaventata e vorrei spiegarti il perché. Tu non arrabbiarti e non mostrarti infastidito"

  • "Lo sai che non mi piace farlo, ma gli esercizi di respirazione sono vitali. Prova a fare in modo che il mio respiro e il tuo si sincronizzino"

  • "Per distrarmi, parlami di qualcosa che potremmo fare insieme (e non dirmi cosa devo o non devo fare)"

  • “Nel caso dovesse aggiungersi anche il fenomeno della dissociazione avverte dimmi qualcosa che di divertente su di me o su di noi, fammi ridere"

  • "Qualche volta, un grande e lungo abbraccio mi aiuterà a sentirmi al sicuro"

  • "Dimmi di non combatterlo, ma lascia che passi. Più provo a controllarlo, peggio sarà"

  • "Una volta che sarà passato, anche ore dopo, parliamone, capiamo cosa possiamo fare la prossima volta".

Postata su Twitter la lista è diventata virale e ha dato vita a un dibattito in cui gli utenti affetti dallo stesso disturbo hanno iniziato a suggerire altri consigli per affrontare al meglio il problema.

Consigli semplici, di certo molto personali, quel che può andare bene ad uno non è detto possa andar bene ad un altro è sempre bene essere seguiti da un professionista ma comunque come la mettiamo la mettiamo questo è un altro chiaro caso di come possa essere utile al giorno d’oggi la comunicazione digitale.


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