Se mi lasci ti cancello
- Manuela Agostini
- 18 ott 2017
- Tempo di lettura: 3 min
L’amore iconograficamente è rappresentato dal cuore, un muscolo involontario. Come esso, involontariamente ci innamoriamo di qualcuno. Molto spesso si riesce a vivere con la persona amata una relazione ma sempre molto spesso la relazione finisce. Il dolore è direttamente proporzionale all’amore che si provava. Se intensamente si ama, intensamente si soffre, i ricordi belli, brutti di ciò che si è vissuto, dei luoghi, di tutto, provocano dolore, un dolore lacerante. Se si riuscissero a cancellare i ricordi legati a quella persona, tutto sarebbe più semplice.
Da questa idea nasce il film “Se mi lasci ti cancello“ regia di Micheal Gondry, 2004. Uno dei film più onirici e psicoanalitici di sempre a parer mio.
Joel Barish (Jim Carrey) e Clementine Kruczynski (Kate Winslet) si incontrano per la prima volta sulla spiaggia di Montauk, New York, e si innamorano in poco tempo. Dopo una turbolenta relazione finiscono per lasciarsi. Clementine decide di rivolgersi alla clinica “Lacuna”, diretta dal Dottor Howard Mierzwiak (Tom Wilkinson), il quale è in grado di cancellare ricordi specifici dalla mente di una persona, per cancellare Joel dalla sua mente, eliminando così tutti i ricordi collegati alla loro storia d'amore.
Quando Joel scopre che Clementine ha cancellato i ricordi legati a lui decide a sua volta di fare la stessa cosa, andrà cosi alla clinica Lacuna consegnando al personale tutti gli oggetti in qualche modo collegati alla sua relazione deciso a chiudere il giorno stesso.
La sera i tecnici della Lacuna, arrivano all'appartamento di Joel per effettuare la cancellazione mentre dorme. Avviato il processo, la mente di Joel però è ancora parzialmente attaccata alla realtà, cambia idea, non vuole più cancellare Clementine, ma ormai la procedura è avviata, nota però, che i ricordi si stanno cancellando in ordine inverso, dai più recenti verso il remoto e tenta di nascondere Clementine nei ricordi più profondi della sua mente.
Il processo è inesorabile ma, prima che il suo ultimo ricordo di Clementine in una casa di Montauk venga cancellato, lei dice di amarlo e di cercarla proprio li. In qualche modo la frase si fissa in quello che possiamo chiamare inconscio tanto che all'alba i suoi ricordi sono completamente spariti ma sente l'irrefrenabile impulso di disertare il lavoro e di prendere un treno per Montauk.
Puoi cancellare qualcuno dalla tua mente ma farlo uscire dal cuore è tutta un'altra cosa.
La mente ci può tradire, siamo noi stessi a darvi il nostro consenso, ma il cuore quando resta fedele è impossibile tradirlo, con la mente ci illudiamo, ma col cuore no, nulla può cancellare il suo dolore. Come fare?
Voler dimenticare è un errore è un semplice meccanismo di difesa che attuiamo per sopportare, ma attuando questo automatismo non facciamo altro che richiamare inconsciamente la memoria, ogni volta che dico "voglio dimenticare" non sto facendo altro che rafforzare lo stesso ricordo. Freud asseriva che: " ...per quanto l’essere umano cerchi di eliminare ricordi o fatti spiacevoli dalla propria coscienza attraverso il meccanismo della rimozione, essi comunque si manifesteranno attraverso nevrosi o sogni..."
Mappare i ricordi di una storia d’amore, invece, è una risorsa importante, ti dà l'occasione per analizzare tutto il vissuto, come nel film ma non solo, ti fa pensare a quello che hai sbagliato, in controluce quello che non hai fatto e che non avresti dovuto dire è un vero e proprio esame di coscienza, trovi le tue mancanze, trovi le sue, capisci che l'amore, certamente da parte tua c'era ma, magari l’hai trasformato involontariamente e per diversi motivi in altro, spostando il rapporto a livelli diversi: genitoriale, accudente, accantonando il seducente, s-naturalizzandoti. Magari eri solo innamorato dell'idea di quella persona e ti arrabbiavi perchè l’aspettativa era disillusa dalla realtà e dai suoi comportamenti annientanti, molto semplicemente può anche rimanere solo, che quella persona ti ha preso in giro, ti ha mentito, non ti ha mai realmente voluto o non eri abbastanza, nulla di speciale. Alla fine, accetti, ti dai pace, hai ascoltato il tuo dolore, l'hai metabolizzato, l'hai trasformato apportando qualcosa in più al tuo Io, che non è altro che il risultato di tutte le esperienze provate. Il più delle volte a farci male è il ricordo però dei momenti felici, quei momenti di assoluta autenticità, impronte nell'anima, momenti eterni in cui ti senti invincibile, non hai più paura di morire in cui la vita è piena. Cancellare questi momenti è cancellare se stessi, distruggere il Se psichico. Joel in piena fase di cancellazione si rende conto che sta per annullare una parte di se e per quanto dolore questa parte può arrecare non vuole lasciarla andare è sua, perderla sarebbe come perdere un po’ di se stesso.
"In questo momento potrei morire Clem, io mi sento così felice. Non avevo mai provato cosa fosse la felicità. Sono esattamente dove voglio essere" Trasformare ci permette di tenerci stretto il bello che si è vissuto,quel bello che ti ricorda che vuol dire emozionarsi, renderti ridicolo, renderti vivo,umano e secondo me non è poi cosi poco.



















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